TEST DELLA VISTA: PROVA OPTOMETRICA

Per fare il test della prova optometrica è sufficiente seguire questi semplici passaggi:

1. Esegui il test ad occhio nudo se non ti sono mai stati riscontrati difetti visivi, oppure indossa gli occhiali o le lenti a contatto che usi abitualmente per vedere bene da lontano.

2. Stai ad una distanza di circa 3 metri dal monitor, siediti su di una sedia mantenendo la schiena eretta in modo da avere il viso alla stessa altezza del monitor.

3. Copri un occhio con una mano o con un pezzo di carta.

4. Leggi le lettere che vedi sul monitor. Nella parte bassa dello schermo vengono indicati i decimi ai quali corrisponde la grandezza della serie di lettere. Memorizza i decimi relativi alle ultime lettere che ti appaiono nitide. Potrai quindi immediatamente sapere a quanti decimi ammonta l’acuità visiva dell’occhio che stai testando.

5. Ripeti il test con l’altro occhio e controlla il risultato.

Per ulteriori informazioni passa in punto vendita o CONTATTACI, i nostri esperti saranno lieti di aiutarti a trovare la soluzione più adatta per te!

 

prova_optometrica

Quanto “WATER RESISTANT” è il tuo orologio?

Posso fare il bagno con il mio orologio?
Se cambio la pila al mio orologio mantiene comunque le sue caratteristiche di resistenza all’acqua?
Ho fatto la doccia indossando un orologio water resistant e ora vedo il quadrante appannato, perché?
Queste sono le più tipiche domande alle quali si trovano spesso di fronte orologiai e gioiellieri.
Cerchiamo ora di fare un po’ di chiarezza in modo rapido ed esaustivo.
L’impermeabilità di un orologio fa sempre riferimento alla sola parte meccanica, ad esclusione quindi delle altre componenti, come ad esempio il cinturino, infatti difficilmente troverete un cinturino in pelle con la dicitura water resistant perché è naturale che questi si usurino ma è altrettanto vero che possono essere sostituiti con una spesa piuttosto contenuta.

In genere, ogni orologio riporta sul fondello (cioè la parte inferiore della cassa, quella a contatto con la pelle) una dicitura simile a queste:3 ATM , 5 ATM, 10 ATM… queste sono le atmosfere alle quali è consentito immergere l’orologio senza danneggialo. Una atmosfera equivale a 10 metri di profondità.
A titolo esemplificativo riportiamo di seguito una piccola tabella esplicativa:

water resistant

3 ATM = 30 metri sopporta: schizzi di pioggia, sudore corporeo, umidità ambientale, schizzi durante il lavaggio delle mani.

5 ATM = 50 metri sopporta: doccia (la temperatura dell’acqua eleva la pressione), bagno, nuoto leggero in piscina.

10 ATM  = 100 metri sopporta: immersioni non oltre i 20-30 metri. Questo è il minimo perché un orologio si possa definire “orologio da immersione”. Con un water resistant 10ATM si può indossare l’orologio per nuotare con assoluta tranquillità.

20-30 ATM = 200-300 mesti sopporta: immersioni in acque profonde. In questo caso si tratta di orologi professionali per subaquea. Sono anche denominati orologi waterproof.

È da tenere presente che questi sono i limiti MASSIMI, stabiliti in condizioni di laboratorio, ma nell’uso pratico invece, con l’orologio in movimento la pressione a cui l’orologio può essere sottoposto risulta notevolmente superiore.

Per questi motivi se non si ha un orologio subaqueo è buona abitudine evitare di:

  • Porre l’orologio sotto il getto diretto dell’acqua (la pressione potrebbe risultare alta);
  • Fare dei tuffi da grandi altezze (la pressione potrebbe risultare alta e l’impatto con l’acqua, se violento, potrebbe danneggiare il vetro);
  • Immergersi in acqua calda (si rischia una brusca dilatazione dei materiali di cui è composto l’orologio e il danneggiamento di danneggiamento delle guarnizioni che ne assicurano l’impermeabilità).

Altra accortezza… nel caso dei cronografi è assolutamente sconsigliabile premere in acqua i pulsanti.

Se utilizzate spesso il vostro orologio in acqua, vi consigliamo di portarlo con cadenza annuale presso il vostro rivenditore di fiducia per farne verificare lo stato generale e in particolare quello delle guarnizioni.

 

Per la scelta del vostro orologio o semplicemente per dubbi o curiosità, la gioielleria Orafi Veneti Associati vi aspetta nel punto vendita di Rovigo oppure attraverso un’assistenza telefonica o via e-mail ti permettiamo di acquistarli direttamente online dal nostro e-shop a prezzi imbattibili.

Contattateci, saremo lieti di aiutarvi nella scelta del vostro orologio water resistant!

Stai acquistando un orologio? Attento al MOVIMENTO!

rocky adriana orologio

“Vuoi passare delle belle ore? Allora devi avere un bell’orologio.”
Rocky, dal film Rocky II

Ecco come Rocky Balboa motiva il regalo fatto alla sua Adriana…

Ma come si fa a stabilire se un orologio è un bell’orologio?

Potremmo scrivere pagine e pagine sulle caratteristiche che deve avere un orologio per essere un bell’orologio ma la più vera e semplice risposta resta questa: un buon orologio è l’orologio che soddisfa le esigenze di chi lo indossa!
C’è chi preferisce un orologio che indichi semplicemente l’ora (analogico), chi cerca un multifunzione, chi cerca l’orologio-gioiello e chi vuole un orologio ma non sopporta di averlo al polso, preferisce averlo nel taschino!
Quando si hanno ben chiare le proprie esigenze si restringe il ventaglio di soluzioni a disposizione e ci si può orientare con più destrezza tra le proposte della rete.
Avendo ben chiare queste premesse possiamo però soffermarci su quelle che sono le caratteristiche tecniche di un orologio che ne contraddistinguono in maniera oggettiva la qualità, una di queste è sicuramente il movimento.

Un po’ di teoria…

Per “movimento” si intende l’insieme dei meccanismi contenuti all’interno della cassa di un orologio e più precisamente ci si riferisce alla somma di: organo motore, ruotismo, scappamento, organo regolatore.
Il movimento di base segna ore minuti e secondi ma attraverso altri organi detti “complicazioni” si riescono a fornire risultati particolari, quali: la data, le fasi della Luna, la ricarica della molla, i tempi parziali, ecc.
Di movimenti ne esistono di tantissimi tipi: meccanici, automatici, a pendolo, adiapason, al quarzo, … di seguito analizzeremo i tre principali.

MOVIMENTO MECCANICO A CARICA MANUALE

Il movimento meccanico fa funzionare l’orologio grazie ad un organo oscillatore a pendolo o a bilanciere. La carica manuale prevede i seguenti pregi e difetti.

Pregi: Questi orologi sono solitamente molto ben costruiti. Questi modelli in particolare quelli di lusso, sono espressione di maestria artigianale e contraddistinguono lo stile di chi li indossa.

Difetti: un orologio meccanico con carica manuale è solitamente molto costoso. Deve essere ricaricato ogni 36-40 ore e deve essere regolato spesso perché può perdere secondi o minuti ogni settimana.

MOVIMENTO AL QUARZO

L’applicazione del quarzo nei movimenti degli orologi è stata una grande rivoluzione.
Grazie alla scoperta che il quarzo, sotto l’impulso di una scarica elettrica, oscilla con estrema regolarità, agli inizi del ‘900 si è stati in grado di trasformare la frequenza del risonatore al quarzo in spinta per il motore del movimento meccanico che fa muovere le lancette dell’orologio.

Pregi: Questi orologi sono i più precisi. Una batteria lavora insieme al cristallo vibrante per garantire la precisione dell’orologio. Richiede meno manutenzione di un orologio meccanico.
Difetti: La batteria in genere deve essere sostituita ogni 1-2 anni.

MOVIMENTO MECCANICO A CARICA AUTOMATICA

Anche i movimenti a carica automatica possiedono un nucleo meccanico però il motore funziona grazie al movimento del polso e del braccio di chi lo indossa. L’energia accumulata grazie al movimento del polso permette il funzionamento dell’orologio per un paio di giorni o anche per settimane, a seconda del modello.

Pregi: Questo movimento permette una buona precisione nello scandire il tempo (anche se meno preciso rispetto al quarzo) con il vantaggio di non avere pile da sostituire. Richiede molta meno manutenzione di un orologio meccanico.
Difetti: dato che questo tipo di carica sfrutta l’energia prodotta dalla molla per muovere le lancette dell’orologio, se non si indossa spesso, è consigliabile acquistare un caricatore per orologi automatici.

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Vuoi acquistare un anello ma non conosci la misura? Ecco un AIUTO!

Dio è ingiusto. Così tanti anelli e solo 10 dita.
(Marta Marzotto)

Dovete regalare un anello alla vostra fidanzata ma non conoscete la misura esatta?

Non disperate! Qui di seguito presentiamo un metodo semplice e veloce per individuare la misura del dito, avendo a disposizione un vecchio anello.

1. Prendere un foglio di carta e arrotolarlo a forma di cilindro il più stretto possibile;

2. Inserire il rotolino di carta dentro l’anello che si vuole misurare facendolo scorrere fino a che non si blocca (ATTENZIONE: il cono deve aderire perfettamente all’anello senza stropicciarsi o deformarsi)

3. Tracciare con la matita un riga intorno alla parte dell’anello che aderisce al cilindro;

4. Srotolare il cono e misurare con il righello la riga che abbiamo tracciato per ricavare la CIRCONFERENZA INTERNA;

5. Individuare all’interno della tabella sotto riportata la MISURA corrispondente alla circonferenza interna individuata.

 

MISURE ANELLI

 

ATTENZIONE: perché questo metodo sia efficace è essenziale misurare sempre L’INTERNO DELL’ANELLO, NON L’ESTERNO. Altrimenti la circonferenza ricavata e conseguentemente la misura saranno completamente disallineate.

Altro dettaglio non trascurabile: pensate al dito sul quale desiderate vada indossato l’anello… e ricordate che gli anelli di fidanzamento si indossano sul dito anulare della mano sinistra!

 

Per la scelta del tuo prossimo prezioso la gioielleria Orafi Veneti Associati ti aspetta nel punto vendita di Rovigo oppure attraverso un’assistenza telefonica o via e-mail ti permettiamo di acquistarli e personalizzarli direttamente online dal nostro e-shop a prezzi imbattibili.

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Le “4C” del DIAMANTE: Carat, Color, Clarity, Cut!

 

Dato che i diamanti hanno un valore molto elevato, è essenziale disporre di un sistema di misurazione per comparare le molteplici, diverse qualità. A questo scopo, tra gli anni 1940 e 1950, il G.I.A. (Gemological Institute of America) ha sviluppato l’International Diamond Grading System™ e le 4 C.

CARAT - CARATO

Il carato è l’unità standard di misura del peso dei diamanti e di altre pietre preziose, e prende il nome dal seme di carruba che in passato veniva usato come elemento di comparazione.

È solo nel 1913 che gli Stati Uniti per primi, e altre nazioni a seguire, adottano il moderno sistema del ‘carato metrico’ che corrisponde a 0,20 grammi ed è suddiviso in 100 punti.

carat Gli enti preposti alla certificazione dei diamanti posseggono strumenti di misurazione del peso estremamente accurati, che arrivano fino a 6 numeri decimali.

 COLOR - COLORE

Le pietre di maggior valore sono quelle totalmente incolori, denominate comunemente “bianche”. Più il diamante è incolore, più aumenta il suo valore. I diamanti incolori corrispondono soltanto ad una piccola percentuale di quelli estratti, in quanto più del 90% dei diamanti hanno sfumature di base giallastre e brune.

Vi è poi una minima quantità di diamanti dai colori naturali più o meno intensi: giallo, arancione, rosa, verde, blu o rosso, che in virtù della loro rarità possono raggiungere prezzi elevatissimi.

Prima che il G.I.A. elaborasse la scala di gradazione D-Z, c’erano diversi sistemi di valutazione. Tra gli altri le lettere dell’alfabeto (A, B, C) con i multipli della A per le pietre migliori, il sistema con numeri arabi (0, 1, 2, 3) o romani (I, II, III), e anche descrizioni verbali come “river”, “top wesselton”, “gemme blu” ecc. 

color

 Dato che gli ideatori della scala di gradazione colore G.I.A volevano creare qualcosa di completamente nuovo, decisero di iniziare la loro classificazione con la lettera “D”, perché non era mai stata usata in precedenza per definire i diamanti della massima qualità.

Fluorescenza
Esistono anche altre condizioni che possono influenzare significativamente il costo di un diamante, una di queste è la Fluorescenza.
Sottoposti a radiazioni ultraviolette, i diamanti possono dare luogo a fenomeni di fluorescenza, che solitamente si manifestano con colori blu-azzurri più o meno intensi e più raramente, anche gialli, verdi, rosa. E’ importante rilevare la fluorescenza nel diamante, perché l’elevata intensità del fenomeno influenza il colore della gemma.

 CLARITY - PUREZZA

Dato che i diamanti si sono formati nelle profondità della terra, in condizioni estreme di calore e di pressione, ognuno di loro presenta specifici e unici ‘birthmarks’, segni identificativi sia interni (inclusions) sia esterni (blemishes).

clarity1

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La purezza del diamante è in relazione all’assenza di inclusioni e imperfezioni.

I diamanti con una totale assenza di “birthmarks” sono rari, e questa caratteristica conferisce valore al diamante.

Il G.I.A. Intrenational Diamond Grading System ha definito una scala di purezza a undici livelli che vanno da FL (flawless) a I3 (included 3).

Come per il colore, il G.I.A. Grading System è stato sviluppato perché i gioiellieri utilizzavano termini come “loupe”, “piquè” o “clean”, di dubbia interpretazione.
Oggi, in qualsiasi parte del mondo in cui si acquisti un diamante i termini più usati, in tutte le lingue, sono quelli stabiliti dal G.I.A.

 

CUT - TAGLIO

 Per avere un’ottimale risposta alla luce (rifrazione, riflessione, brillantezza, scintillio e fuoco) un diamante deve esser tagliato in modo perfetto, 

cut1rispettando rigidi calcoli matematici che generano i disegni geometrici, le dimensioni e le angolazioni prescritte per le sfaccettature.

Per raggiungere la perfezione è determinante la bravura del maestro tagliatore.
Il taglio tradizionale più diffuso è il “round brilliant” (rotondo brillante) costituito da 57 o 58 faccette. Esistono altri tipi di forme: a goccia, a cuore (59 faccette), navette o marquise (58 faccette), a smeraldo (48 o 50 faccette), ovale (56 faccette), princess (76 faccette), radiante (62 o 70 faccette) ecc. 

cut2
Senza la precisione e la perfezione del taglio, un diamante perde gran parte della propria bellezza. L’“allure” di ogni esemplare dipende, più di ogni altra cosa, dalla qualità del taglio.

cut3 Sebbene estremamente difficile da analizzare e quantificare, il taglio di ogni diamante ha tre attributi:

- Brilliance (brillantezza) è la luce totale riflessa,

- Fire (fuoco) è la dispersione della luce nei colori dello spettro,

- Scintillation (scintillio) sono i flash di luce o “sparkle” che appaiono muovendo il diamante.

Per determinare il valore del diamante in relazione alla qualità del taglio ci si riferisce a tre fattori: proportions (proporzioni), symmetry (simmetria) e polish (finitura).

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Lo SMERALDO – Proprietà e Caratteristiche di questa pietra preziosa!

“Lo smeraldo: non c‘è al mondo un verde più intenso di questo”

(Plinio il Vecchio)

 

Già Plinio il Vecchio si era accorto di quanto meravigliosamente intenso fosse il verde di uno smeraldo e ancora oggi questa pietra è riconosciuta per la sua estrema bellezza. Conosciamo insieme questa preziosa gemma.

Un po’ di teoria…

Il nome Smeraldo deriva dal greco “smaragdos” e significa “gemma verde”.

Lo Smeraldo una la varietà della specie Berillo. Il caratteristico colore verde è provocato dalla presenza nel reticolo cristallino di tracce di cromo e vanadio, la pietra può avere una colorazione tendente più al giallo o al blu e questo dipende dalla specifica zona di estrazione, gli smeraldi più pregiati si trovano in Colombia.

 

Riconoscere uno smeraldo di qualità

Anche un esperto può  trovarsi in imbarazzo nella valutazione di uno smeraldo poiché questo minerale, a causa della sua genesi metamorfica, presenta spesso inclusioni o fratture e quindi raramente si presenta puro e proprio per questa sua caratteristica la maggior parte degli smeraldi è trattata con sostanze che ne migliorano il colore e la purezza.

Ciò nonostante le fratture e le inclusioni sono più tollerate nello smeraldo rispetto alle altre gemme perchè  considerate caratteristiche di questa pietra oltre che indicatori che ne suggeriscono l’autenticità.

Si capisce quindi che riconoscere una gemma di qualità è veramente complicato, ecco perché nell’acquistare uno smeraldo è indispensabile richiedere un certificato gemmologico.

 

Cura e pulizia dello smeraldo

Queste sue caratteristiche lo rendono anche una pietra molto fragile per cui è molto importante fare attenzione quando si pulisce lo smeraldo: non usare solventi, sostanze alcoliche, vapore o ultrasuoni perché si rischia di asportare parte dell’olio utilizzato nell’eventuale trattamento ed evidenziare così le fratture.

Il miglior metodo di pulizia resta il classico “acqua e sapone neutro”.